È noto che gli zainetti scolastici sono così pesanti da essere, spesso, dei veri e propri bauli che talvolta pesano oltre i 10 chilogrammi, rovinando la schiena dei nostri bambini nell’età evolutiva.
Già nel 1994 e nel 1999, due successivi pareri del Consiglio superiore di sanità (rispettivamente emessi in data 14 dicembre 1994 e 16 dicembre 1999) avevano fatto rilevare la necessità di porre maggiore attenzione al peso degli zainetti e fissato limiti indicativi, pur senza esprimersi in modo definitivo.
Va sottolineato, d’altra parte, che i pareri riflettevano l’assoluta scarsità di dati presenti nella letteratura scientifica, salvo quelli strettamente sanitari.
In base ai risultati presenti in letteratura, il numero di scolari che avverte disagio e persino mal di schiena trasportando lo zainetto è elevato e, anche se la relazione tra mal di schiena e trasporto dello zainetto rimane tuttora da dimostrare oltre ogni ragionevole certezza, il disagio degli studenti è incontestabile.
E le conseguenze a seconda delle circostanze possono essere molto gravi.
Con molta probabilità esiste una relazione tra carichi eccessivi e mal di schiena (rachialgia), patologia che abbiamo visto essere in aumento per valori assoluti in età scolare e percentualmente maggiore nelle scuole medie e superiori.
Purtroppo, non è stato ancora chiarito del tutto questo rapporto, se cioè sia realmente il peso eccessivo dello zaino e/o per quanto tempo/spazio venga portato a determinare il dolore o se il problema sia mediato da altri fattori, come la coesistenza di alterazioni posturali o l’inadeguata forma fisica (massa muscolare insufficiente o non abbastanza allenata).
Ecco perché questa indagine conoscitiva , attraverso Il sistema adoperato, quello del G Sensor , è l’unica soluzione Pocket Motion Lab in grado di coniugare i vantaggi delle principali tecnologie – non invasive – esistenti in questo campo (Accelerometria, Magnetometria, Giroscopia, GPS, Stazione Barometrica).
La tecnica utilizzata, estremamente portatile, permetterà di acquisire dati, direttamente in ambito ambulatoriale, con un significativo impatto positivo sugli attuali protocolli diagnostici e la successiva gestione del paziente.
Tutto ciò apre nuove prospettive per la futura standardizzazione globale delle soglie di intervento, aumentando l’accuratezza di diagnosi delle patologie muscoloscheletriche.