“Mio figlio ha la scoliosi?” Quando e come intervenire.

Una delle domande che mi viene frequentemente posta in ambulatorio da parte di genitori preoccupati è “mio figlio ha la scoliosi?” Così come , sovente, i genitori si preoccupano dalle posture scorrette dei ragazzi assumono per gioco, studio o relax , attribuendo ad esse le cause delle alterazioni della colonna vertebrale.

Per questo è utile fare chiarezza sulle patologie della colonna vertebrale di tipo Dismorfico o Paramorfico , distinzione apparentemente complessa ma in realtà semplice e grandemente importante ai fini del trattamento e della prognosi .

Parlando di colonna vertebrale , sappiamo ,a grandi linee , che essa è suddivisa in più segmenti , il tratto cervicale , il dorsale, il lombare e il sacrale , e che essa ha delle fisiologiche curvature che consentono al corpo umano di stare in piedi con un baricentro perfettamente centrato al suolo .

Le alterazioni della colonna vertebrale possono essere di tipo DISMORFICO , cioè strutturali nella forma e nella rotazione delle vertebre , o PARAMORFICO , cioè nate dagli atteggiamenti e reversibili .

Il più classico dei dismorfismi della colonna vertebrale è la SCOLIOSI che è , in pratica, una asimmetria di curvatura laterale e rotatoria delle vertebre . La scoliosi ha origine genetica e congenita , ha diversi gradi di gravità  misurabili con la RX della colonna e a seconda della sua stadiazione necessita di un trattamento specifico e ha una prognosi precisa . Nei casi più importanti è trattabile anche con Busti ortopedici fino alla chirurgia vertebrale . Altri Dismorfismi frequenti sono il Dorso Curvo Giovanile o il Rachide Lombare iperlordotico .

Molto frequente è il riscontro , tra i Paramrofismi , il cosiddetto ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO , cioè una alterazione temporanea e correggibile dell’allineamento della colonna vertebrale in assenza di alterazioni strutturali delle vertebre . La diagnosi è clinica e supportata dalla Radiografia ma soprattutto dalle testimonianze dei genitori dei ragazzi che narrano di frequenti posture alterate nell’arco della giornata.

In entrambi le situazioni risulta indispensabile una valutazione  ,da parte del Fisiatra ,  precoce e quindi preventiva della persona in via di accrescimento .

La valutazione clinica deve essere rapportata ad una raccolta delle informazioni più varie tra cui le abitudini di vita , gli sport praticati , il carattere e il modo di rapportarsi agli altri .

Certamente , nei tempi e nelle indicazioni opportune, è utile far sottoporre il paziente a controllo Radiografico che ha la duplice valenza di valutare la presenza di alterazioni strutturali della colonna , quantificandole , e vedere il grado di maturazione ossea per formulare una prognosi ( una alterazione strutturale in una persona con scarsa maturazione ossea preoccuperà molto di più rispetto ad una insorta in un paziente con maturazione ossea completa per la suscettibilità a peggiorare nel tempo ) .

Fondamentale importanza riveste la valutazione di altri segmenti come l’appoggio plantare , il bacino , il capo , la vista .

L’approccio sarà sicuramente chinesiterapico , con una presa in carico di tipo posturale .

L’impostazione del trattamento Riabilitativo sarà naturalmente personalizzata perché ogni persona ha la sua peculiarità clinica , maggiormente nei soggetti in via di sviluppo.

Le metodiche posturali in questo campo sono molteplici e sicuramente valide .

Non esiste al tempo stesso un trattamento standardizzato ma sta alla bravura di chi valuta e di chi esegue il trattamento cucire addosso al paziente il miglior trattamento possibile.