Il dolore localizzato nella parte anteriore del ginocchio, rotula o perirotuleo, rappresenta un problema clinico frequente e molto impattante nella vita quotidiana del paziente.
Nella esperienza clinica quotidiana, la sua frequenza è elevata, duratura e sovente di non facile risoluzione.
Non è infrequente che al paziente venga diagnosticata una patologia meniscale, visto che la sintomatologia è estremamente varia e non univoca. Le donne sono colpite in quantità doppia rispetto alla popolazione maschile.
Sommario
Di cosa si tratta?
Il dolore anteriore di ginocchio è un termine molto vago che include fondamentalmente una patologia che colpisce l’articolazione femoro rotulea, a diverso grado di severità a secondo della lesione cartilaginea indotta.
In pratica, i sintomi dolorosi nascono da un errato rapporto tra femore e rotula e lo sfregamento eccessivo, che si crea tra queste componenti anatomiche, comporta una progressiva erosione dello spessore della cartilagine e secondariamente dolore.
Esistono sicuramente dei fattori di rischio nell’insorgenza della patologia anteriore di ginocchio: il posizionamento anatomico della rotula (classicamente “la Rotula Alta”, lo strabismo della rotula, la cosiddetta Iperpressione Rotulea esterna), una scarsa congruenza conformativa tra Condilo femorale e Rotula stessa, il ginocchio valgo.
Naturalmente, alcune attività quotidiane o sportive aumentano il rischio dell’insorgenza di questo fastidioso problema.
Tutte le attività che prevedono una continua flesso estensione del ginocchio in carico espongono la persona al subentrare di questo problema. La cartilagine stressata meccanicamente reagisce prima ispessendosi (classico rigonfiamento infiammatorio ) per poi consumarsi assottigliandosi sempre più, fino ad arrivare a lambire l’osso sottostante subcondrale) che può a sua volta infiammarsi e micro lesionarsi.
Quali sono i sintomi?
Già il nome fa capire la localizzazione del dolore. Un dolore di varia intensità ( spesso così acuto da non consentire il salire e scendere le scale, oppure lieve ma gravoso) dalla difficoltosa localizzazione ( ecco il termine generico “ anteriore” ). Il dolore si accentua durante particolari movimenti: salire e scendere le scale, camminare in salita, rialzarsi da una posizione seduta prolungata ( il “movie Sign” ). Si associa talvolta tumefazione e calore articolare e ipotonotrofia muscolare dell’arto colpito, maggiormente al quadricipite.
In realtà, l’ipotonia del quadricipite, e in particolare del Vasto Mediale Obliquo che è una delle 4 componenti del Quadricipite, è talvolta la causa della dislocazione della rotula verso l’esterno e, come tale, è uno dei fattori che va corretto.
La diagnosi
Le indagini diagnostiche seguono sempre una valutazione clinica. Il quadro clinico, seppur così variegato, è sempre molto chiaro. Una RM non mette in evidenza un quadro così chiaro, a meno che non si parli di lesioni inveterate della cartilagine che apparirà così consumata e fissurizzata.
La Radiologia tradizionale è utile per vedere, sotto carico e con particolari proiezioni, la sede anatomica della Rotula e sue eventuali deviazioni rispetto al sito femorale. L’Ecografia può essere utile per escludere contestuali patologie al Tendine Rotuleo.
Individuato il problema, prima cosa da fare è un Test Isocinetico al ginocchio colpito per valutare sia Forza e resistenza di Quadricipite e Flessori in comparazione con l’arto controlaterale, sia il Rapporto tra di essi, nonché l’eventuale insorgenza di dolore e l’angolo di lavoro al quale subentra il dolore. In base a tale test, va impostato trattamento Kinesiterapico che prevede il rinforzo muscolare sia dei Flesso Estensori del ginocchio, sia dei muscoli antigravitazionali.
Nelle fasi più acute e dolenti potrebbe essere utile la Idrokinesiterapia. Valido l’utilizzo di Correnti, sia Antalgiche TENS per il controllo del dolore, sia di stimolazione ( KOTZ ).
Come si cura?
Dal punto di vista farmacologico, le infiltrazioni intrarticolari di Acido Ialuronico rappresentano una validissima strategia di trattamento. A tal proposito preme dire che sono molteplici di Acidi Ialuronici presenti in commercio e la scelta, sia del peso molecolare che della estrazione, va ben ponderata a seconda della diagnosi e del paziente.
Relativa utilità hanno i condroprotettori per via orale, il cui beneficio terapeutico dipende dalla concentrazioni di Condrotin Solfato e Metilsulfonilmetano (MSM ).
La durata di suddetta terapia non dovrà essere mai inferiore ai tre mesi. Gli antidolorifici, ovviamente, sono indispensabili nel controllo della sintomatologia, maggiormente nelle fasi iniziali.
Piccolo accorgimento da intraprendere, anche a proprio domicilio, è la crioterapia. Una applicazione di ghiaccio più volte al giorno per 10 minuti risulta essere molto utile nel controllo del dolore.