barometria

Gli Strumenti di Misurazione nella Riabilitazione: la Baropodometria.

(di Mario e Alessandro Ciarimboli)

Ciò che è misurabile, misuralo. Ciò che non è misurabile, rendilo tale”. Così diceva Galileo Galilei, a Pisa nel lontano 1564.

La ricerca medica particolarmente in ambito riabilitativo è orientata a fornire strumenti di valutazione sempre più sofisticati che, pur complessi, semplificano le attività di diagnostica e di terapia.

Avere strumenti di valutazione per segmenti corporei complessi è certamente gratificante e consente l’elaborazione di dati che consentono precisi e positivi interventi di cura.

In particolare, una delle parti dello scheletro umano più complesse è il piede, vero capolavoro di architettura anatomica.

Esso infatti è costituito da ben 26 ossa, 33 articolazioni, 114 legamenti, 20 muscoli, 250.000 ghiandole sudoripare!

Ma la maggior complessità deriva non tanto dalla sua anatomia quanto dalle sue molteplici funzioni di organo che riceve e raccoglie informazioni dal contatto con le superfici dove poggia, le trasferisce al sistema nervoso e da questo riceve i comandi, frutto di un progetto motorio che consente di stabilizzare la stazione eretta e di camminare adattandosi al terreno e coordinando la postura.

Da un punto di vista anatomico il piede è costituito da tre parti, la parte anteriore o avampiede (dita e metatarsi), il mesopiede (le ossa al centro del piede) e la parte posteriore o retropiede (calcagno e astragalo).

Funzionalmente ed anatomicamente queste parti sono collegate al resto del corpo da una fitta rete di articolazioni, muscoli e legamenti che si attivano dalle dita del piede al ginocchio, alla colonna vertebrale sino alla articolazione temporo-mandibolare per consentire le attività di movimento.

Si intuisce facilmente che un appoggio non corretto al suolo della pianta del piede causa effetti negativi non solo sul piede stesso ma anche su ginocchio, colonna vertebrale, spalle ecc. con conseguenze “posturali” e, in particolare “do – lori articolari” nell’immediato ma, nel tempo, alterazioni degenerative articolari di tipo artrosico.

Una corretta valutazione dell’appoggio plantare può quindi essere molto utile in ottica preventiva al fine di evitare patologie di tipo posturale.

Assumono particolare importanza la Baropodometria, la Plantoscopia e l’esame del cammino.

Cos’è l’esame baropodometrico?

L’esame baropodometrico consiste in una analisi della distribuzione del carico sul piede. E’ un esame indolore e non rischioso perché senza radiazioni. La persona da esaminare viene posta in piedi, su un tappeto sensibile al peso, collegato ad un computer che consente di riprodurre sullo schermo gli appoggi del piede.

L’esame viene praticato dapprima in condizioni di “statica” cioè da fermo e poi in condizioni “dinamiche” cioè effettuando dei passi.

La Baropodometria statica registra e valuta la distribuzione percentuale del peso sui due piedi e il rapporto di carico tra avampiede e retropiede, definisce la posizione dei baricentri e la morfologia di appoggio della pianta dei piedi, misura la superficie di appoggio. In dinamica la Persona viene fatta camminare sulla pedana (avanti e dietro anche più volte). In questa maniera si valutano gli spostamenti del peso sulla pianta del piede e i tempi di carico, in particolare le percentuali e le modalità di appoggio su retropiede ed avampiede.

Ciò consente di definire la rispondenza rispetto ai tempi fisiologici di un passo normale.

L’esame pertanto descrive la morfologia, la funzione e le eventuali disfunzioni del piede con identificazione di eventuali patologie del piede e dei segmenti connessi funzionalmente con esso. In particolare, l’esame è utile nei disturbi di ambito ortopedico (ad esempio piede piatto e cavo) o variazioni del carico dovute a disfunzioni di articolazioni poste a monte del piede (ginocchia, anche, colonna vertebrale) o disturbi neurologici periferici come ad esempio sofferenze radicolari da ernia del disco.

Valutando l’appoggio del piede si evidenziano infatti zone di ipercarico che con l’ausilio di appositi plantari possono essere corrette equilibrando il peso e alleviando il dolore, risolvendo così malattie proprie del piede come metatarsalgie, fascite, tallonite ecc.

La baropodometria computerizzata è utile sia per diagnostica muscolo scheletrica ma anche per chi vuole migliorare la propria postura o il modo di muoversi.

Rappresenta un valido supporto nello svolgimento di sport e attività fisica, consentendo di correggere eventuali vizi posturali scorretti.

D’altra parte, è un esame che si integra perfettamente con altre metodiche valutative (oscillometri – che, ottiche, elettromio – grafiche) che consentono un completo esame della postura statica e dinamica.

In dinamica è infatti possibile esaminare i vari aspetti del passo e del cammino ma anche gesti funzionalmente più evoluti in medicina dello sport o in medicina del lavoro.

Ma su questo torneremo in un successivo articolo.