Ha destato curiosità ed anche qualche sorriso, durante il ritiro estivo, l’immagine dei calciatori del Napoli impegnati in strane sedute defatigante con le gambe completamente immerse in bidoni della spazzatura.
Cosa ci facevano Mertens, Insigne e compagni in quella inusuale posizione?
Una seduta di Crioterapia, un protocollo sanitario riconosciuto dalla comunità scientifica ed applicato, da tempo, anche in ambito sportivo, che si basa sull’utilizzo del ghiaccio applicato, a seconda degli interventi, su alcune parti del corpo.
«La crioterapia ha una validità di tipo medico – ricorda il dottor Alessandro Ciarimboli, che fa parte dello staff sanitario dell’Us Avellino -. La terapia del freddo è validata da sempre. E’ supportata da fonti scientifiche, tanto è vero che in alcune patologie è utilizzata da protocollo».
Dr. Ciarimboli quali sono gli ambiti in cui si può far ricorso alla Crioterapia?
«La Crioterapia è efficace in presenza di problematiche articolari, muscolari e di patologie neurovegetative. Esistono, ad esempio, schemi di trattamento dell’ipertono, in alcune malattie neurodegenerative, che prevedono il ricorso alla crioterapia».
Quali sono i benefici che si possono trarre sottoponendosi ad una seduta di Crioterapia?
«La Crioterapia, come dicevamo, ha un supporto scientifico e validato per cui è da considerare una terapia a tutti effetti. Ha un’azione sul dolore e sul muscolo, sulla contrazione riflessa del dolore e sull’infiammazione. Di conseguenza ha un ampio utilizzo in medicina. In ambito sportivo il ricorso alla Crioterapia è in via preventiva oltre che curativa».
In che senso?
«L’obiettivo è quello di regalare benessere al muscolo e alla circolazione dopo un intenso sforzo fisico. Ecco perché assistiamo ai calciatori che immergono le gambe del ghiaccio. Se quest’anno è sembrata una novità, non dimentichiamoci che anche Zeman sottoponeva i suoi atleti a lunghe sedute di Crioterapia, facendoli immergere direttamente nei corsi d’acqua ghiacciata del Trentino. Anche l’Avellino Calcio quest’anno ha adottato un singolare recipiente per il ghiaccio all’interno del quale hanno posizionato le gambe i calciatori».
Davvero? Se il Napoli ha utilizzato i bidoni della spazzatura, l’Avellino a cosa ha fatto ricorso?
«Nel ritiro di Sturno sono stati utilizzati i tini per il mosto, all’occorrenza riempiti di ghiaccio. Insomma, un simbolo del territorio utilizzato per una utile funzione».
Dr. Ciarimboli, è consigliabile sottoporsi a sedute di Crioterapia fai-da-te?
«Bisogna andarci con i piedi di piombo. Frequentemente vedo ustioni da freddo, soprattutto per le articolazioni, dovute al fatto che i pazienti tengono il ghiaccio direttamente sulla pelle per molto tempo. La reazione è pari a quella di una ustione. La crioterapia non è scevra da rischi. E’ sicura e tollerata ma va fatta sotto consiglio medico e con buon senso».
Quali suggerimenti possiamo dare per non incorrere in fastidi?
«Evitare di applicare il ghiaccio direttamente sulla cute e soprattutto per tempi prolungati. Un tempo fra gli 8 e i 12 minuti è un periodo più che sufficiente per garantire la corretta funzionalità del freddo».