Dad, Did, Smart, Home. C’è una serie di acronimi e anglicismi che la pandemia ha reso ormai d’uso comune.
Didattica e distanza e lavoro agile sono alcuni degli adattamenti per contrastare la diffusione del contagio che hanno invaso e trasformato lo scorrere quotidiano di tutti.
E trattandosi, per l’appunto, di adattamenti, come tali vanno gestiti non solo in termini di riorganizzazione dei tempi e degli spazi, ma anche per gli effetti che possono produrre sul fisico, sulla postura e di conseguenza sul benessere della persona.
Il Covid-19 ha portato in dote un aumento dei disturbi posturali, senza fare distinzioni tra positivi e negativi ma vedendo crescere i sintomatici del mal di schiena!
D’altronde, è evidente che nell’ultimo anno siamo passati dall’essere umano bipede ad una figura quasi mitologica, metà uomo e metà sedia.
E’ cambiata la presenza dell’individuo nel suo ambiente, è mutato il tempo in posizione eretta dell’uomo, costretto a stare seduto per lavorare e per studiare.
Modifiche ambientali che comportano conseguenze anche sul piano piscologico e posturale.
Perché, se parliamo di Dad o di didattica integrata a distanza, non bisogna pensare solo agli effetti sulla socializzazione che un tale sistema comporta.
La postura, infatti, influenza anche la psiche delle persone.
Chi è costretto a stare davanti ad un computer per 5 o più ore di seguito innanzitutto presenterò problemi a tutta la colonna vertebrale.
Facile intuire perché: le sedute non sempre corrispondono a quelle che sono indicate, anche normativamente, per il lavoro da svolgere in sicurezza.
E, poi, sia i ragazzi che sono in Dad che gli adulti che lavorano con formula cosiddetta Smart vedono ridursi drasticamente l’attività motoria, anche banalmente quella che si può praticare raggiungendo a piedi il posto di lavoro o la scuola, le scale da salire per entrare in aula o in ufficio. Attività apparentemente banali ma che, non compiute più, conducono ad un cambiamento notevole della postura e della psiche.
Come rimediare?
Potrebbe essere utile, pensando all’organizzazione del calendario scolastico settimanale, stabilire un piccolo spazio della durata di un quarto d’ora, nel corso del quale, con il docente di scienze motorie praticare esercizi fisici per contrastare gli effetti dannosi della Dad sulla postura.
Esercizi semplici, che andrebbero effettuati almeno una volta al giorno: auto stretching, mobilizzazione della cervicale, movimento del rachide lombare.
Abitudini che dovrebbero essere estese non solo agli studenti ma anche ai docenti e a tutti i lavoratori che in questo periodo operano da casa.
Mentalizzare un simile approccio, dedicare un piccolo tempo ogni giorno a semplici esercizi con la stessa cura con cui si effettuano i compiti a casa o si elabora una pratica professionale può comportare grossi progressi sotto il profilo del benessere generale. Con tanti ringraziamenti da parte della schiena!