Nel tempo le articolazioni possono presentare deformità e lussazioni. I sintomi comuni, dal gonfiore e dolore delle articolazioni simmetriche alla rigidità al mattino.
di Mario ed Alessandro Ciarimboli – Fisiatri
Una delle patologie di maggior riscontro in ambito reumatologico è l’Artrite Reumatoide (AR), malattia molto frequente.
Si calcola infatti che, in Italia, una persona su 250 ne sia affetta. Predilige maggiormente il sesso femminile (65% – 70%) e la fascia di età tra i 35 e i 60 anni pur potendo manifestarsi anche in altre età (esistono forme giovanili e senili!).
Sommario
I Sintomi dell’Artride reumatoide
La causa è una sorta di autoaggressione che il sistema immunitario effettua verso le proprie articolazioni causando i sintomi caratteristici: dolore alle art\icolazioni, rigidità (prevalentemente al risveglio), infiammazione e perdita progressiva di capacità di movimento. Nel tempo le articolazioni possono presentare deformità e lussazioni.
L’interessamento delle articolazioni è generalmente bilaterale e localizzato alle piccole articolazioni (mani e piedi) o ad articolazioni di grossa taglia (ginocchia, anche, gomiti ecc,).
Non mancano altri sintomi come febbre ricorrente, debolezza muscolare e senso di stanchezza, anemia e presenza di caratteristici noduli (prevalentemente ai gomiti).
L’evoluzione varia da persona a persona: a volte è rapida, talaltra molto lenta. In alcuni casi, rari purtroppo, può anche ridurre la propria intensità nel tempo o guarire del tutto spontaneamente. Ciò che è certo è che la evoluzione risente fortemente dei trattamenti terapeutici.
Un corretto e precoce trattamento medico consente una evoluzione lenta e spesso meno grave ed intensa.
La gravidanza e l’artride reumatoide
Uno strano effetto determina la gravidanza che riduce la intensità della sintomatologia anche se, dopo il parto, si verifica un peggioramento su cui occorre intervenire energicamente.
L’artride reumatoide è ereditaria?
In molti casi viene riconosciuta una componente ereditaria con geni che interagiscono con virus e batteri favorendo il verificarsi della malattia, La causa è quindi da ricercare in trasformazioni dell’organismo (ormonali?) che agiscono in persone predisposte dalla costituzione genetica e che incontrano occasionali fattori che scatenano la malattia, appunto batteri o virus.
Queste situazioni provocano infiammazione della sinovia, cioè di quella membrana sinoviale che ricopre le pareti delle articolazioni, il più delle volte simmetricamente come ad esempio gomiti o ginocchia.
La malattia non è malattia infettiva e quindi non è contagiosa!
La diagnosi dell’ artride reumatoide
Per condizionare favorevolmente l’evoluzione della malattia è necessaria una diagnosi precoce che è, prima di tutto clinica, con la identificazione dei sintomi caratteristici e, successivamente, di laboratorio con tests necessari per il riconoscimento della malattia e, soprattutto, per differenziarla da altre patologie simili (artrite psoriasica, artrite uratica ecc,).
I sintomi caratteristici sono quelli cui abbiamo già accennato: gonfiore e dolore delle articolazioni simmetriche, rigidità al mattino al risveglio, ricorrenza della febbre, facile stanchezza e debolezza muscolare.
Le analisi di laboratorio che qualificano l’Artrite Reumatoide sono essenzialmente le seguenti
- Reuma test: identifica il fattore reumatoide ma non è del tutto specifico perché può essere positivo anche in altre patologie o assente nel 20% dei casi di persone con AR. In altri termini è significativo solo in presenza della sintomatologia classica di Artrite Reumatoide; •
- Anticorpi anticitrullina; positivi nel 65% dei Pazienti con AR, già in fase iniziale e con scarsa sintomatologia o addirittura asintomatici.
Identificano la AR se positivi ma non la escludono se negativi;
- Anticorpi anti – nucleo (ANA), positivi nella AR ma anche in caso di altre malattie autoimmuni come il Lupus Eritematoso Sistemico (LES) •VES o Velocità di Sedimentazione: esame aspecifico che aumenta in tutte le forme di infiammazione. Nella AR è utile per valutare lo stato della malattia (livello di infiammazione) in una malattia già accertata.
- PCR o Proteina C reattiva: come la VES è utile nel monitoraggio dello stato della infiammazione
- Emocromo: utile per rilevare la possibile concomitanza di anemia o riduzione dei globuli bianchi
È superfluo aggiungere che è necessario con il laboratorio fare un attento monitoraggio della funzionalità renale ed epatica nonché del metabolismo (zuccheri in particolare). Utile è il ricorso alla radiologia (RX, RMN, TC) per monitorare l’evoluzione della degenerazione delle articolazioni colpite.
Il Trattamento Terapeutico dell’artride reumatoide
Il trattamento terapeutico consiste nell’evitare di stressare le articolazioni sapendo dosare attività fisiche lievi con giusti periodi di riposo fisico. Alla igiene di vita vengono associati farmaci che riducono la sintomatologia flogistica ed aggressiva ma non rimuovono se non parzialmente le cause della malattia.
Tra questi annoveriamo i FANS o farmaci anti infiammatori non steroidei (Aspirina e derivati), i cortisonici, gli anti-reumatici modificanti il decorso della malattia (i cosiddetti DMARDs) che intervengono nei meccanismi patogenetici dell’artrite reumatoide (metotrexato, idrossiclorochina,sulfasalazina, ciclosporina,azatioprinaecc.) ei farmaci biologici.
I FANS rappresentano la prima linea di intervento e riducono l’infiammazione delle articolazioni.
I più usati sono: Aspirina, Indometacina, Ibuprofene, Naprossene, Diclofenac, Coxib.
Tuttavia somministrazioni prolungate di questi farmaci possono provocare effetti collaterali come gastriti o lesioni allo stomaco (ulcere), danni renali, coliti allergie. Vanno quindi usati per periodi brevi ed eventualmente associati all’uso di un ”gastroprotettore” (inibitore di pompa protonica come peptazolo, pantoprazolo, ecc.).
I cortisonici sono molto efficaci nel ridurre l’infiammazione ma non sono risolutivi e non sono scevri da danni collaterali (ipertensione, diabete, gonfiori per ritenzione di acqua e sali, aumento di peso, ulcera gastroduodenale).
I Farmaci antireumatici (DMARDs) immunomodulatori bloccano le degenerazioni articolari stimolando il sistema immunitario. Determinano significativo miglioramento e aumento della funzionalità articolare.
Tra di essi ricordiamo la Idrossiclorochina noto come farmaco antimalarico di cui si è recentemente parlato come possibile farmaco anti COVID anche se contro il COVID il suo uso non è attualmente consigliato, la Clorochina, il Metotrexato che è quello meglio tollerato, la Sulfasalazina egualmente ben tollerato, l’Azatioprina, con rischi di tossicità da accumulo.
I Farmaci biologici agiscono sulle cellule del sistema immunitario che provocano infiammazione e degenerazione articolare. Si usano esclusivamente quando le terapie tradizionali (DMARD) non abbiano dato risultato. Ricordiamo:infliximab, adalimumab,etanercept, anakinra, abatacept,rituximab, tocilizumab, golimumab e certolizumab.
Questi vanno usati solo dopo aver escluso la concomitanza di malattie infettive come latubercolosio epatite
Alla terapia farmacologica può essere associata chinesiterapia che è molto utile favorire le attività muscolari e ad incrementare il range di movimento delle articolazioni ma può essere somministrata soltanto a flogosi spenta, cioè se non vi è infiammazione in fase acuta.
Prima di ogni attività fisica (come la chinesiterapia) è sufficiente ma indispensabile praticare VES e PCR per escludere appunto che vi sia attività infiammatoria acuta.